Moena magica, tra laghi incantati e vita contadina
L’estate sembra il momento ideale per scoprire l’essenza più rurale ed autentica di Moena. Noi l’abbiamo fatto con i bambini partecipando all’attività “Lago fatato – Mungitura delle mucche“. Si parte da Passo San Pellegrino, la frazione più alta della Perla Alpina della Val di Fassa, per prendere parte a questa che è una delle tantissime attività proposte da Moena Outdoor: scopri qui tutto il programma e come prenotare. Siamo a 1.900 metri sul livello del mare, l’aria è purissima e il clima fresco nonostante il sole raggiante. La nostra guida ci accompagna alla scoperta della natura incontaminata del lago di San Pellegrino, uno dei laghi alpini più belli di Moena. Tra i racconti del luogo e delle sue tradizioni, gli aneddoti sulla flora e fauna locale, ci addentriamo in punta di piedi in questo luogo incantato, fino ad immergerci nella vita di malga ed assaporare il momento magico della mungitura (proprio così, mungeremo a mano la nostra mucca!). Pronti per partire?
Quando iniziamo la nostra passeggiata a Passo San Pellegrino (Moena) le mucche stanno ancora pascolando. Il suono rilassante dei loro campanacci accompagna il nostro cammino. Quando termineremo il nostro percorso a piedi le mucche ci raggiungeranno in malga, dove potremo mungere la nostra mucca (davvero!) e assaggiare il suo latte caldo che racchiude tutti i nutrimenti benefici delle erbe fresche di montagna.
L’itinerario è molto facile e ha un dislivello di pochi metri, per questo è adatto anche ai bambini, che sono numerosi nel gruppo insieme a noi. Piccoli e curiosi, muniti di macchine fotografiche, pronti ad accarezzare il muschio morbido come un cuscino, a mettere le loro manine nell’acqua gelida del lago, ad annusare il profumo intenso del Cirmolo o a raccogliere qualche mirtillo.
Passo San Pellegrino attraverso la storia
Passo San Pellegrino è la frazione più distante dal centro di Moena. Qui si è lontani dal brusio allegro del paese, immersi in un silenzio profondo, e circondati da un verde avvolgente. E’ il posto perfetto per ritrovare un contatto autentico con la natura. Un tempo questa frazione sopravviveva esclusivamente con l’allevamento. La “Regola” del comune di Moena stabiliva il numero di capi che ciascuna famiglia di contadini poteva far pascolare al Passo, che per tutti era il Monte Aloch. Qui c’erano solo pascoli verdi, boschi e montagne, nient’altro. Questo luogo era anche un valico importante che i pellegrini provenienti dal Tirolo dovevano attraversare per raggiungere Venezia, e da lì imbarcarsi per la Terra Santa. Per questo, nel 1.300 tra i pascoli del Monte Aloch sorge il primo edificio, che era un Ospitale, ovvero una struttura per accogliere i pellegrini di passaggio tra le montagne. Era stato costruito dai Frati Bianchi Templari su concessione del vescovo di Trento e garantiva un pasto caldo (a base di zuppa di fave) e un letto ai viandanti di passaggio. L’ospitale di San Pellegrino, che oggi non c’è più a causa della grande guerra, ha dato il nome a questo luogo.
Avventure attorno al lago alpino di Moena
Camminiamo respirando aria pura, tra abeti, larici, prati verdissimi e piccoli ruscelli d’acqua. La nostra guida ci fa osservare i licheni attaccati e le rocce, e i bambini accarezzano i morbidi cuscini verdi su cui vorrebbero fermarsi a giocare … domani si, ora dobbiamo ripartire. Tra qualche settimana si potranno raccogliere squisiti mirtilli neri, ora osserviamo i rododendri e annusiamo il profumo intenso del timo.
L’azzurro-verde del lago, con i suoi mille riflessi e sfumature, si fa sempre più vicino, fino a quando il nostro percorso non arriva a costeggiare l’acqua. Il Lago di San Pellegrino è di origine glaciale, la sua quota è costante, e nelle sue acque vivono piccoli pesci (carpe e salmerini). I bambini notano subito i piccoli girini che nuotano nell’acqua trasparente e li inseguono con lo sguardo. I bimbi più temerari salgono sui sassi che circondano il lago, mettono i piedini nell’acqua ghiacciata e cercano di catturare qualche girino.
Passeggiamo seguendo il sentiero dolce che costeggia il lago. Qui osserviamo una natura incontaminata e ricca di biodiversità. La guida ci indica i cespugli di ginepro, le cui bacche sono un ingrediente fondamentale della cucina locale. Oltre ad essere utilizzate nelle grappe, i rami di ginepro vengono tradizionalmente bruciati per affumicare lo speck. Questo è l’ingrediente che conferisce il caratteristico profumo aromatico al salume più famoso del Trentino.
I nostri sensi si aprono alla natura: osserviamo colori, sentiamo profumi e immaginiamo sapori che ci portano ad un mondo autentico, lontano anni luce dalla vita contemporanea delle nostre città. Il profumo di pino cirmolo è uno di quelli che rimane nella mente a lungo, non è solo buono, fresco e rilassante, ma ha anche la capacità di migliorare il nostro benessere, abbassando la frequenza del battito cardiaco e favorendo il sonno.
Vicino a noi i profumi e la natura del lago, in lontananza i profili chiari delle Dolomiti, di una bellezza che toglie il fiato. Le rocce carbonatiche, quasi bianche, un tempo barriere coralline, agglomerato di calcio, magnesio e carbonato, affiorate dal fondo del mare 250 milioni di anni fa.
Dal lago dietro al verde dei pascoli scorgiamo la struttura antica dell’hotel Costabella nel quale abbiamo soggiornato. Uno degli hotel più antichi di Passo San Pellegrino (costruito nel 1932), è un bellissimo hotel con camere in legno naturale e una vista mozzafiato sul sul paesaggio circostante. E’ anche uno degli hotel eco-friendly di Moena, parte delle ospitalità Perle Alpine.
Ritorno alla Natura
L’itinerario attorno al lago prosegue come un’avventura avvincente per i bambini e la loro curiosità cresce ad ogni passo. Qui ci sono le piante carnivore – dice la guida – questi piccoli fiori che crescono vicino al lago si nutrono di insetti.
Queste invece sono sabbie mobili: ora il sentiero che costeggia il lago diventa più morbido, molto soffice ed elastico, la sensazione è quella di camminare sopra ad un cuscino che si alza ed abbassa sotto i nostri piedi.
Passeggiando intorno al Lago incontriamo una ragazza che porta al guinzaglio due simpatiche pecore.. Sono docili e amichevoli, davvero brave. Al guinzaglio come due cagnolini ma – “sono più brave di qualsiasi cane” – ci assicura la ragazza – “loro non mordono mai!”
Nella malga di San Pellegrino: una giornata da contadini
Quando il giro del lago è terminato risaliamo verso il passo e in pochi minuti raggiungiamo la Malga. Lo scampanellare delle mucche, che stanno lentamente risalendo verso la loro stalla, diventa sempre più forte. Il suono dei campanacci ci ricorda che il momento, tanto atteso, della mungitura si sta avvicinando. E i bambini non stanno nella pelle! Le mucche tornano in malga guidate dal cane da pastore in modo ordinato, con le mammelle gonfie di latte. Conosciamo i malgari, due ragazzi giovani e simpatici, che stanno sistemando gli zoccoli di un cavallo in attesa che tutte le mucche siano rientrate.
Tra tutte le mucche arriva anche la “nostra”. Appartiene ad una razza Antica Trentina che era stata persa che è stata recuperata. Ci avviciniamo uno alla volta e proviamo a mungere. Il latte scende bianchissimo e caldo nei nostri bicchieri e possiamo gustarlo all’istante: ha un profumo di erbe di montagna mai sentito prima. Con questo latte verrà fatto il “Puzzone”, il famosissimo formaggio tipico di Moena.
Dopo questo momento magico, in assoluto il più emozionante della giornata (e non solo per i bambini!) entriamo nella malga per gustare una cioccolata calda (con latte a km zero ovviamente) e un uno strudel di mele fatto in casa. I bambini giocano e nei loro giochi entrano le nuove avventure vissute a Moena: la vita in malga e la mucca da mungere, il percorso sulle sabbie mobili, il lago, le pecore e le piante carnivore… “Domani ci porti di nuovo qui a giocare, mamma?”
L’escursione “Lago fatato e mungitura delle mucche” è una delle molteplici attività del programma Moena Outdoor ed è in programma tutte le settimane il martedì.